Nicola Vaccaj

(Tolentino, 15 marzo 1790 – Pesaro, 5 agosto 1848)
Musicista Compositore

Iniziò i suoi studi dapprima presso l’Accademia Santa Cecilia a Roma e poi a Napoli, dove seguì le lezioni del maestro Giovanni Paisiello e dove conseguì il suo primo successo con l’opera I solitari di Scozia, rappresentata nel 1815. Si trasferì poi a Venezia dove scrisse altre opere come Malvina e il Lupo d’Ostenda che saranno rappresentate in vari teatri italiani, un Miserere a tre voci e diversi concerti per le Accademie musicali. Come insegnante di canto fu chiamato a Trieste, dove ebbe come allieva la celebra soprano Adele Cesari; si recò poi a Napoli, dove compose Zadig e Astartea, e quindi a Milano dove realizzò Giulietta e Romeo, la sua opera più apprezzata e più famosa. Scrisse poi la Pastorella Feudataria per il Teatro di Torino, Pietro il Grande e Bianca da Messina. Fu chiamato poi a Parigi e successivamente a Londra, come insegnante al Conservatorio e qui compose il suo Metodo Pratico di Canto Italiano per Camera, opera costituita da 15 lezioni e 22 ariette con accompagnamento di pianoforte. Il Metodo, pubblicato in Inghilterra, Francia, Italia e Germania, divenne presto uno strumento didattico indispensabile per i cantanti d’opera. Dopo questo successo fu chiamato a lavorare a Vienna poi di nuovo Parigi fino a quando non gli fu conferito l’incarico di Censore del Conservatorio di Milano, dove compose la Giovanna Grey e Marco Visconti.Tornò a Pesaro nel 1846.Nella sua carriera ha composto anche molte pagine di musica sacra e romanze da salotto.

A Nicola Vaccaj è stato dedicato nel 1881 il Teatro di Tolentino, precedentemente denominato Teatro dell’Aquila.

L’archivio di Nicola Vaccaj, composto da più di 2000 lettere e manoscritti musicali, fu donato nel 1936 dai discendenti del musicista alla Biblioteca Filelfica di Tolentino, dove tuttora è conservato.

Vaccaj, lettere e manoscritti di un musicista

In occasione della riapertura del Teatro Vaccaj, nel settembre 2018, è stata allestita una mostra documentaria temporanea su Nicola Vaccaj, per omaggiare il Teatro e il grande musicista a cui lo stabile è stato intitolato nel 1852 e per valorizzare il grande patrimonio culturale conservato a Tolentino presso l’Archivio Storico e la Biblioteca comunale “Filelfica”.

La mostra, allestita in una piccola sala affrescata nel primo ordine dei palchi, per esigenze di spazio è di dimensioni limitate; dovendo quindi operare una selezione ci si è prefissi lo scopo di ricomporre il complesso mondo delle relazioni professionali e amicali del grande musicista con firme illustri della musica e della cultura della prima metà dell’Ottocento.

Tra i corrispondenti scelti innanzitutto i musicisti: Giovanni Paisiello, di cui Vaccaj fu l’allievo prediletto, che si complimenta con il padre del futuro musicista per le doti del figlio. Tra i nomi illustri Gioacchino Rossini, che intesse con il Vaccaj una corrispondenza dal 1838 al 1847.
Non potevano mancare lettere di Giovanni Ricordi, fondatore della celebri edizioni musicali “Ricordi”, grande amico oltreché editore delle opere di Vaccaj.
Tra le grandi voci citate nella corrispondenza, Maria Malibran, una delle più grandi cantanti del secolo che Vaccaj vuole espressamente ad interpretare Giulietta e Romeo alla Scala di Milano.
Tra la corrispondenza amicale troviamo lettere di Giuseppina Morosini, contessa luganese e cantante. Poi alcuni esemplari dei numerosi diplomi e riconoscimenti avuti dai più prestigiosi teatri e accademie filodrammatiche. Anche Tolentino è presente con una lettera inviatagli nel 1847 dal gonfaloniere Filippo Ciardoni, che lo prega di scrivere qualche musica sacra in occasione delle Festa di San Nicola.
Tra i manoscritti, si è scelto di esporre il Metodo di Canto che ho la reso famoso nel mondo.

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